I bambini con DSA non raggiungono i criteri attesi di apprendimento dei bambini normalmente scolarizzati, rispetto alle proprie potenzialità (età, istruzione, livello di apprendimento). Ciò non avviene a causa di deficit d’intelligenza e sensoriali, o difficoltà psicologiche, ma proprio per la loro “neurodiversità”. Essa è una diversa organizzazione neurobiologica cui si è predisposti geneticamente e che si manifesta nel corso dello sviluppo e acquisizione delle capacità descritte.
Dunque i DSA non vanno considerati come malattie da curare o da cui si può guarire, piuttosto come proprie caratteristiche con cui si nasce. Quest’ultime tendono a manifestarsi con l’inizio della scolarizzazione, attraverso l’acquisizione e automatizzazione delle capacità di lettura, scrittura e calcolo. Ecco perché la diagnosi di DSA può essere redatta solo a partire dalla fine del secondo anno di scuola primaria, quando si conclude il normale processo d’insegnamento delle abilità di lettura e scrittura, e il terzo anno invece per le abilità di calcolo.
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