La scuola è la prima a seguire il bambino nelle fasi di apprendimento della letto – scrittura, l’insegnante si rende immediatamente conto di quali bambini presentano difficoltà e ritardi nell’apprendimento. Purtroppo però sia gli insegnanti curricolari sia quelli di sostegno non sono sempre preparati a seguire bambini con disturbi di apprendimento.
La scarsa conoscenza del problema porta inevitabilmente a commettere degli errori di valutazione, che si ripercuotono sul bambino e sulla sua famiglia: dovrebbe quindi essere il sistema scolastico a preparare maggiormente le insegnanti su questi frequenti problemi e sulla dislessia in particolare.
Tuttavia quello che la scuola, grazie alla legge 170 e alla diagnosi degli specialisti può e deve fare, è il PDP (piano didattico personalizzato) ovvero un documento di sintesi che descrive l’alunno, le sue difficoltà e i suoi punti di forza e indica tutti gli strumenti e le misure che la scuola può attivare per agevolarlo nel suo percorso. Ciò vuol dire che il bambino/ragazzo con DSA potrà ad esempio svolgere i compiti/esami nel modo a lui più adatto, rispettando il suo apprendimento, diverso da quello della maggior parte degli studenti.
Potrà ad esempio avere a disposizione più tempo durante i compiti in classe, una riduzione dei compiti per casa nella quantità ma non nella qualità, usare mappe concettuali durante le interrogazioni, la tavola pitagorica, la calcolatrice, ecc. Per potere usufruire della legge 170 e del PDP è quindi necessaria la diagnosi, che può essere effettuata da figure specializzate presso strutture sia pubbliche che private.
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